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“In attuazione dei principi di sussidiarietà, cooperazione, efficacia, efficienza ed economicità, omogeneità, copertura finanziaria e patrimoniale, responsabilità ed unicità dell'amministrazione, autonomia organizzativa e regolamentare, le amministrazioni pubbliche […], assicurano il coinvolgimento attivo degli enti del Terzo Settore, attraverso forme di co-programmazione e co-progettazione e accreditamento […]”.
Così recita il primo punto dell’articolo 55 (Coinvolgimento degli enti del Terzo Settore) del decreto legislativo 117/2017, il Codice del Terzo Settore.
Sulla base del nuovo Codice, dunque, l’Amministrazione Pubblica deve assicurare, attraverso la co-programmazione e la co-progettazione, il coinvolgimento degli enti del Terzo Settore nel processo di programmazione degli interventi sociali e anche nella fase di attuazione degli stessi. Allo stesso tempo, il Terzo Settore è chiamato a una grande sfida di adeguamento, per rispondere all’incarico che gli viene affidato, ovvero: superare le logiche individuali e….. “di campanile” per favorire gli interessi della collettività, dotandosi anche di strumenti e competenze che possano consentire ai suoi componenti di collaborare tra di loro e con gli Enti Pubblici.
Il Terzo Settore si caratterizza come frammentato, poiché spesso nasce da azioni spontanee di aggregazione territoriale e, nonostante molti enti abbiano finalità comuni e una grande conoscenza delle problematiche sociali, essi stentano a riunirsi in soggetti collettivi coesi, che possano avere maggiore struttura organizzativa e anche maggiore rappresentanza laddove viene concepita la programmazione sociale.
Appare, dunque, evidente l’importanza di fare rete, di creare organismi le cui componenti, seppur mantenendo la propria identità, siano in grado di dialogare tra di loro e con gli Enti Pubblici, per garantire l’incontro tra chi conosce a fondo le problematiche del territorio e può mettere a disposizione strumenti per alleviarle e chi ha la possibilità decisionale e di reperimento di fondi.
In questo contesto si colloca il progetto 50 km di solidarietà, che nasce dall’azione congiunta di Fraternita di Misericordia di Borgo a Mozzano, Associazione Culturale e di Promozione Sociale A.E.D.O. e Fraternita di Misericordia e Gruppo Fratres Corsagna con il sostegno di Azienda U.S.L. Toscana Nord Ovest ed è stato finanziato da Regione Toscana con decreto 6956 del 19/05/2017, sulla base dei criteri generali per la concessione di contributi finanziari in materia sanitaria e sociale stabiliti dalla Delibera di Giunta Regionale 1339/2016.
In linea con quanto previsto dai piani regionali, il progetto si propone l’obiettivo di incrementare la qualità e la frequenza dei contatti tra le associazioni sul territorio e tra queste e le strutture pubbliche e tra gli strumenti che ha consentito di creare c’è anche il presente sito, attraverso il quale le associazioni possono raccontarsi e condividere informazioni e esperienze.
La zona di riferimento, identificata anche dal titolo del progetto, è la Valle del Serchio, un territorio montuoso situato in Provincia di Lucca, che si snoda approssimativamente lungo i primi 50 chilometri del fiume Serchio, dal comune di Sillano a quello di Borgo a Mozzano.
Non abbiamo alcun dubbio che le associazioni di volontariato, delle cooperative sociali e delle associazioni di promozione sociale, assieme alle strutture della Sanità Pubblica che svolgono la loro attività su questo territorio condividano ideali e obiettivi, e ci auguriamo che vogliano, ancor più che nel passato, condividere la strada per raggiungerli.



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